Il team di Rocky Linux ha annunciato la versione 10.1 del sistema operativo. Per chi non lo conoscesse, Rocky Linux è una distribuzione aziendale nata dalle ceneri di CentOS, pensata per chi cerca stabilità e compatibilità con l’ecosistema Red Hat Enterprise Linux senza dover mettere mano al portafoglio.

Le immagini di installazione, i container e le versioni per il cloud sono già scaricabili dal sito ufficiale del progetto.

Le novità più interessanti

La 10.1 porta con sé alcune migliorie che vale la pena segnalare, a partire dal riavvio software (soft reboot): una funzionalità di systemd che permette di riavviare solo lo spazio utente del sistema, senza toccare il kernel. In pratica? Aggiornamenti più rapidi in molti scenari, anche se il team consiglia di leggere bene la documentazione prima di usarlo in ambienti di produzione.

Sul fronte della sicurezza, Rocky Linux 10.1 fa un passo avanti importante verso la crittografia post-quantistica: OpenSSL ora dà priorità agli algoritmi resistenti ai computer quantistici rispetto a quelli classici, e il supporto è stato esteso anche a GnuTLS e altre librerie.

Per gli amministratori di sistema arrivano anche novità sul file system XFS, che ora può essere analizzato mentre è montato (tramite xfs_scrub) e in alcuni casi anche ridimensionato al ribasso.

Software aggiornato

Come da tradizione per i rilasci minori, questa versione aggiorna diversi componenti software. Tra i più rilevanti troviamo .NET 10, Node.js 24, OpenJDK 25 e Valkey 8 per quanto riguarda i linguaggi e i server. Lato compilatori, invece, arrivano GCC 15, Go 1.24, LLVM 20 e Rust 1.88.

Come aggiornare

Chi usa già Rocky Linux 10.0 può passare alla 10.1 semplicemente con un sudo dnf -y upgrade da terminale, oppure usando gli strumenti grafici come GNOME Software o KDE Discover.

Per chi invece arriva da versioni più vecchie (8.x o 9.x), il consiglio è quello di procedere con un’installazione pulita: gli aggiornamenti tra versioni principali non sono supportati ufficialmente.