Dal team che sta facendo rinascere gli smartwatch Pebble arriva un progetto decisamente diverso: un anello con microfono e pulsante che funziona come “memoria esterna” per il cervello.
Il concetto è semplice. Hai un’idea mentre pedali, guidi o hai le mani occupate? Premi il bottone sull’anello, parli, e il pensiero viene registrato e inviato al telefono. Lì un modello di riconoscimento vocale locale (niente cloud obbligatorio) trascrive tutto e può creare note, promemoria o eventi in calendario. Tutto elaborato in locale, con software open source.

Niente ricarica, sul serio
Il dettaglio più curioso riguarda la batteria: dura anni. Non si ricarica, usa pile all’ossido d’argento. Quando si esaurisce, si rispedisce l’anello per il riciclo. Una scelta che suona strana, ma il ragionamento del team è questo: aggiungere circuiti di ricarica avrebbe aumentato dimensioni e costo, e probabilmente il caricatore si sarebbe perso prima che la batteria finisse.
L’anello è in acciaio inossidabile, resistente all’acqua (doccia e lavaggio mani sì, nuoto no), disponibile in tre colori e otto misure. Niente altoparlante né vibrazione: è un dispositivo solo di input, con un LED che si accende raramente proprio per risparmiare energia.
Privacy e personalizzazione
Chi conosce la filosofia Pebble sa cosa aspettarsi: tutto è pensato per essere modificabile. Si possono configurare clic singoli e doppi per controllare musica, scattare foto, gestire la domotica. Le registrazioni possono essere inviate a webhook personalizzati o elaborate in locale. Funziona con iPhone e Android, e si integra naturalmente con gli smartwatch Pebble per mostrare le trascrizioni al polso.
Il preordine è aperto a 75 dollari (salirà a 99 dopo il lancio), con spedizioni previste da marzo 2026.


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