TRASPARENZA: Questo articolo contiene link di affiliazione. Se acquisti tramite questi link potremmo ricevere una piccola commissione senza costi aggiuntivi per te. Questo ci aiuta a mantenere il sito gratuito e indipendente. Le nostre opinioni rimangono imparziali.
Infomaniak ha rilasciato l’applicazione Android del suo assistente di intelligenza artificiale Euria, già disponibile via web e su iOS. L’app porta sugli smartphone Android tutte le funzionalità della versione desktop: richieste vocali, analisi di immagini, trascrizione audio, traduzione, interpretazione di documenti e ricerche web. Il punto di forza, come riporta l’azienda svizzera, è l’elaborazione interamente locale nei datacenter elvetici, senza trasferimenti verso provider esterni, con tanto di modalità “effimera” per conversazioni che non lasciano traccia nemmeno sui server di Infomaniak.
Open source sì, ma con riserva
La buona notizia è che il codice dell’applicazione Android è disponibile su GitHub sotto licenza GPL 3.0. La cattiva? L’APK non si può scaricare dal repository: l’unica via per ora è passare dal Play Store.
E qui arriva la nota dolente per chi utilizza sistemi operativi alternativi: Euria sembra non funzionare su sistemi operativi differenti da quello originale, nemmeno su GrapheneOS con i servizi Google installati. Provando a installarla infatti, dopo il login, ho ricevuto un errore “dispositivo non riconosciuto come sicuro” a causa del controllo Play Integrity API. Parliamo dello stesso meccanismo che mi dà lo stesso problema provando a utilizzare l’applicazione SwissTransfer, l’altro servizio di Infomaniak.
La loro Infomaniak Mail, invece, non sembra essere affetta per ora da questo sistema e nemmeno la loro applicazione Infomaniak kDrive.
Se confermata questa è una scelta che stride parecchio con il posizionamento dell’azienda. Infomaniak si presenta infatti come alternativa etica ai colossi americani, puntando tutto su privacy, sovranità dei dati e trasparenza. Rilasciare il codice sorgente è cosa buona e giusta ma legare l’utilizzo dell’applicazione ai controlli di Google crea una contraddizione difficile da ignorare.
Chi sceglie GrapheneOS lo fa proprio per sottrarsi al tracciamento e al controllo di Big Tech: escludere questi utenti significa chiudere la porta in faccia a un pubblico naturalmente affine ai valori che Infomaniak dichiara di rappresentare.







Mastodon
Telegram
Bluesky
Lascia un commento