Il browser Brave ha reso disponibile una nuova funzionalità che permette all’assistente AI integrato nel browser, Leo, di navigare autonomamente sul web per conto dell’utente. Per ora si tratta di una versione sperimentale accessibile solo tramite Brave Nightly, il canale di sviluppo del browser.
L’idea è semplice da immaginare: chiedi a Leo di cercare informazioni su più siti, confrontare prezzi tra diversi negozi online o trovare codici sconto prima di un acquisto, e l’assistente lo fa da solo visitando le pagine necessarie. Un agente AI che naviga al posto tuo, insomma.
Il problema della sicurezza
Come riporta Brave sul proprio blog, la questione non è banale. Dare a un’intelligenza artificiale il controllo della navigazione espone a rischi concreti: accesso involontario a dati sensibili, azioni non volute dall’utente, e soprattutto vulnerabilità alle cosiddette “iniezioni di prompt indirette” ovvero tecniche con cui un malintenzionato può nascondere istruzioni malevole all’interno di una pagina web per manipolare il comportamento dell’AI.
Brave stessa ha scoperto e segnalato negli ultimi mesi diverse vulnerabilità di questo tipo in altri browser che offrono funzionalità simili.
Per mitigare i rischi, la navigazione AI avviene in un profilo completamente isolato: cookie, sessioni attive e cache restano separati da quelli del browser principale. In pratica, anche se qualcosa dovesse andare storto, l’agente non avrebbe accesso ai siti su cui siete già autenticati. Un secondo modello di verifica controlla inoltre che le azioni dell’AI siano coerenti con le intenzioni dell’utente.
Come provarla
Chi vuole testare la funzionalità deve installare Brave Nightly e attivare manualmente il flag “Brave's AI browsing” nelle impostazioni sperimentali scrivendo nella barra delle applicazioni brave://flags.
La navigazione automatica va poi avviata esplicitamente dall’interno di Leo, e tutto il processo rimane visibile in una scheda aperta. Non ci sono quindi azioni nascoste.
Brave sottolinea che si tratta di un lavoro in corso e che la funzionalità non verrà distribuita alla versione stabile finché non sarà sufficientemente sicura. Per incentivare la ricerca di problemi, il programma di bug bounty prevede ricompense doppie per le vulnerabilità trovate in questa specifica funzione.


Mastodon
Telegram
Bluesky
Lascia un commento