Il motore di ricerca che pianta alberi ha deciso di integrare funzioni basate sull’intelligenza artificiale ma con un approccio diverso rispetto ai colossi tech.
Le novità sono due. La prima si chiama Overviews e mostra riassunti rapidi in cima ai risultati di ricerca, sempre con le fonti citate per verificare le informazioni. Se non piace si può facilmente disattivare. La seconda è AI Search, una modalità chat per domande più articolate o conversazioni continuative su idee di viaggio o consigli ambientali.
Nell’articolo condiviso non viene specificato quale LLM o modello specifico venga utilizzato. Dicono solamente che utilizzano “modelli più piccoli ed efficienti” ma non fanno nomi concreti, né il fornitore né il modello.
Ma andando a spulciare nel loro sito ho trovato che AI Overviews (i riassunti in cima) usa Staan (una joint-venture 50-50 tra Ecosia e Qwant) mentre AI Search/Chat (la modalità conversazionale): usa GPT-4.1 mini di OpenAI.
L’energia (rinnovabile) dietro l’AI
Come riporta Ecosia sul proprio blog, l’azienda ha investito 18 milioni di euro in progetti di energia rinnovabile, principalmente parchi solari, per generare più energia pulita di quella consumata dalle funzioni AI. L’obiettivo dichiarato è contribuire alla transizione energetica immettendo in rete elettricità da fonti rinnovabili che sostituisce quella da combustibili fossili.
Per monitorare l’impatto ambientale dei modelli utilizzati, Ecosia usa strumenti come AI Energy Score ed Ecologits che permettono di tracciare il consumo energetico e scegliere le soluzioni più efficienti.
Dal punto di vista della privacy, l’azienda tedesca sottolinea di essere vincolata al GDPR europeo e di non gestire servizi come email, mappe o pagamenti che potrebbero ricostruire un profilo dettagliato degli utenti. Parte delle ricerche sono già alimentate da un indice europeo indipendente sviluppato internamente.
Le funzioni AI sono opzionali e Ecosia continua a destinare il 100% dei profitti a progetti ambientali, come fa dal suo lancio.
Se siete interessati a maggiori dettagli vi lascio anche questo video del CEO di Ecosia dove spiega un po’ di cose.


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