Per chi tiene particolarmente alla propria riservatezza online, Whonix rappresenta da anni un punto di riferimento. Con il rilascio della versione 18, il progetto compie un passo importante introducendo cambiamenti sostanziali sia nell’interfaccia che nelle funzionalità di sicurezza.
Se non conoscete Whonix, si tratta di una distribuzione Linux basata su Debian pensata per garantire l’anonimato in rete. Il suo funzionamento si basa su un’architettura a due macchine virtuali separate: un Gateway che instrada tutto il traffico esclusivamente attraverso la rete Tor, e una Workstation completamente isolata che può comunicare solo passando dal Gateway. Questa separazione impedisce fughe di dati anche nel caso in cui un software venga compromesso.
Cosa cambia con la versione 18
Il cambiamento più evidente riguarda l’ambiente grafico: addio a Xfce, si passa a LXQt. La scelta porta con sé diverse novità nell’esperienza d’uso, come l’adozione di Loupe come visualizzatore immagini predefinito e swaylock per il blocco schermo.
Sul fronte della sicurezza arriva il supporto completo a IPv6 e soprattutto una riscrittura di Kloak, lo strumento che protegge dagli attacchi di deanonimizzazione basati sull’analisi dei movimenti del mouse e della digitazione. La nuova versione funziona esclusivamente su Wayland, consuma meno risorse a riposo e offre un sandboxing più robusto.
Chi utilizza Windows per virtualizzare Whonix troverà miglioramenti negli script di disabilitazione di Hyper-V, mentre è stato rimosso USBGuard dalla dotazione predefinita.
Come aggiornare
Gli utenti di Whonix 17 possono effettuare l’aggiornamento direttamente dalla propria installazione seguendo la documentazione ufficiale. Le immagini sono disponibili per VirtualBox e KVM. Per chi usa Qubes OS, il supporto parte dalla versione 4.3.


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